27 Maggio 2016

PREGI E DIFETTI

Testo di Piero Alquati

Immagini di Alessandro Alquati

 

Conoscere i motivi che identificano una razza attraverso lo standard

 

Conoscere lo standard e applicarlo nella selezione della razza è difficile. Altrettanto impegnativo è lo studio della cinognostica, ma più ardua è la comparazione dei pregi e dei difetti per dar loro il giusto peso per decidere l’utilizzo in razza o per stilare la classifica in un’esposizione. Anche se di basilare importanza, è questo un argomento mai trattato nella sua completezza, complementare e successivo alla conoscenza dello standard e della cinognostica. 
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Principi sostanziali

L’impegno selettivo è sostituito da prove che costituiscono gli accertamenti che possono derivare dal reale impiego del cane oggi, purtroppo, sono facilmente falsate dalla loro inadeguatezza o corruzione.

– La razza del cane da pastore tedesco deriva da una selezione di varie razze da gregge e tutte le caratteristiche anatomiche giustificano l’origine.

– La sua taglia è classificata come taglia media (il Prof. Solaro, suddividendo le razze per taglia, classifica i cani di taglia media in “statura media”: altezza al garrese da cm. 0,40 a cm. 0,65).

– Il tipo morfologico è mesocefalo, mesomorfo resistente (Prof. Barbieri “Tipo ideale del mesomorfo resistente: cane da pastore tedesco”).

– La testa mesocefala è imposta dallo standard: la lunghezza del cranio deve essere pari alla lunghezza del muso e la sua larghezza pari alla metà della sua lunghezza.

– Descrivendo il trotto, il Prof. Barbieri scrive “… il pastore tedesco risponde appieno al tipo del trottatore. L’accentuata differenza tra altezza e lunghezza del tronco, l’inclinazione della scapola e della groppa e la lunghezza dell’avambraccio permettono che questo soggetto possa sviluppare un trotto che copre molto terreno”.

Considerazione basilare per una giusta selezione della razza è anche una sua ulteriore precisazione sulla lunghezza del tronco “che la più o meno accentuata differenza di queste due misure determina il tipo del trotto”.

 

Dopo queste importanti premesse, cerchiamo di stabilire alcuni criteri di valutazione attribuendo loro la giusta considerazione.

La cinognostica analizza i soggetti adulti ed è condizionata da nuovi criteri selettivi.

Dobbiamo innanzi tutto premettere che la valutazione cinognostica è influenzata, soprattutto nella nostra razza, da norme che complicano il giudizio. Innanzi tutto il giudizio è formulato esaminando i soggetti in classi suddivise per età mentre la cinognostica e la zoognostica danno suggerimenti per la stima di un animale in età matura.

La valutazione in un’età giovanile può essere impropria e soggetta a variare nel tempo, mentre il giudizio di un soggetto in età matura consente un’analisi definitva.

Sono stati aggiunti altri motivi discriminanti come l’esenzione da displasia delle anche e della lussazione del gomito, inoltre le Prove dell’iter selettivo che comprendono la Prova di resistenza e i Brevetti attitudinali.

Da ultimo, la Prova di selezione che dovrebbe essere garanzia della presenza di tutte le caratteristiche di razza compresi anche l’altezza e i denti per quantità, qualità e allineamento. Così come la presenza dei testicoli nel maschio, mentre nella femmina non sono possibili le valutazioni degli organi genitali esterni ma ugualmente il suo comportamento ed aspetto femminile sono buone garanzie di doti essenziali per la razza.

 

Alcuni principi di distinzione

E’ bene ricordare un principio basilare per dare il giusto peso ad un difetto: il peso, ossia la gravità, sarà maggiore se il difetto sarà opposto a quanto prescrive lo standard per quella regione.

Giudicando cani un metacarpo troppo flesso o per uno troppo rigido dovremo ricordare che essendo richiesto per la nostra razza un metacarpo inclinato di 20° circa rispetto alla verticale, al fine di ammortizzare gli appoggi dell’arto anteriore durante il trotto, sarà minor difetto quello troppo flesso piuttosto che quello troppo rigido. Tale criterio sarebbe opposto per un fox terrier il cui standard prescrive un metacarpo diritto e rigido per estrarre, impuntandosi, il selvatico dalla tana.

Stabilito questo criterio consegue che giudicando una groppa troppo scoscesa ed una piatta, quella troppo scoscesa sarà minor difetto essendo prerogativa del trottatore la groppa avvallata.

 

Pregi e difetti

Quando analizziamo un cane nel suo insieme riscontriamo possibili difetti che rendono difficoltoso il confronto con un altro cane con altrettanta varietà di difetti ma di diversa natura.

Continuando l’esposizione di una sorta di riferimenti, è utile ricordare che i difetti vanno rapportati ai pregi e, quando questi siano veramente apprezzabili e rari nella razza, il difetto, se non macroscopico, può divenire veniale.

Spieghiamo con un esempio. Oggi i soggetti alti oltre il consentito dallo standard rappresentano un problema. Per questo un cane di giusta taglia, o quantomeno in taglia, con una groppa un po’ sfuggente, deve essere preferito ad un cane alto oltre i limiti consentiti con una groppa di corretta inclinazione.

Le cose si complicano quando un cane in taglia ha gli occhi chiari, movimento limitato e coda portata male. In questo caso è il Giudice che deve decidere, secondo una personale preparazione o seguendo indicazioni di Club, se è ancora da preferire il cane di buona costruzione ma in eccesso di taglia. Tuttavia qualunque decisione deve essere espressa con apposite raccomandazioni.

 

I difetti di costruzione e di costituzione

Frequentemente non è dato il giusto distinguo ai difetti di costruzione e di costituzione. I difetti di costruzione vanno prevalentemente attribuiti sia alla struttura delle singole regioni sia alla stima dell’impianto angolare dello scheletro. Mentre i difetti di costituzione vanno ravvisati appunto in quelle forme che si notano osservando un corpo. Queste sono usualmente distinte in brachimorfe, mesomorfe e dolicomorfe. Il cane da pastore tedesco è, per elezione, mesomorfo che derivano da equilibrate proporzioni per altezza e circonferenza del suo torace, come, altro termine di riferimento per la giusta stima costituzionale si esprime dal profilo inferiore del tronco che deve essere delineato da un lungo sterno e da un ventre modestamente retratto.

Diametri trasversi esagerati trasformerebbero il pastore tedesco in brachimorfo, mentre ridotti trasversalmente un dolicomorfo.

La testa, inoltre, deve mantenere quelle proporzioni che lo rendono un mesocefalo.

Esiste una differenza della stima tra difetti di costruzione e di costituzione: i primi tendono ad alterare la tipicità e la funzionalità biomeccanica, i secondi la natura biologica. Ad esempio, un orecchio mal portato è un difetto di costruzione come lo può essere un omero diritto, mentre una costruzione leggera, con un torace dai diametri trasversi insufficienti ed un ventre retratto ne fanno un soggetto dolicomorfo constituendo uno sbandamento costituzionale.

 

Analisi dell’iter selettivo

Una considerazione va fatta sull’iter selettivo del cane al momento del suo giudizio:

1 – L’accertamento dell’appartenenza alla razza attraverso il pedigree

2 – Il deposito del DNA a garanzia della sua genealogia

3 – L’esame radiografico dei gomiti e delle anche con accertata diagnosi

4 – La garanzia della presenza dei denti verificata all’atto di questi controlli che peraltro, essendo il cane anestetizzato, consentono un più attento esame.

5 – La prova di resistenza che verifica, con 20 km di percorso, alla velocità di circa 14 km orari, la resistenza fisica e la tenacia. Una prova che rende implicita anche una buona salute e una buona costruzione, in caso contrario il cane non potrebbe superarla.

6 – La prova caratteriale comporta almeno il superamento della 1a prova di brevetto dove vengono testati l’obbedienza, l’equilibrio ed ancora, con il salto e la palizzata, l’efficacia fisica.

7 – La prova in pista è garanzia di qualità attitudinali alle prove di fiuto.

8 – La sicurezza è anche vagliata con l’indifferenza allo sparo.

9 – Nelle prove di difesa si valutano ancora in modo ripetuto la docilità nella condotta al piede, l’iniziativa nella perlustrazione dei revier, l’attitudine alla difesa, la mordacità, la combattività e la tempra nelle varie fasi della prova di attacco. Il controllo del soggetto è dimostrato nel disarmo e nella condotta, così come nel resta a terra con distrazione. L’ubbidienza e il coraggio sono ancora assicurati dall’esecuzione dell’invio in avanti.

10 – Il cane deve ancora superare la prova di Selezione dove viene sottoposto a verifiche zoometriche, morfologiche e funzionali. Grava ancora il controllo dei denti, dei testicoli e l’indifferenza allo sparo, così come sono controllate la presenza dell’equilibrio e la mancanza di aggressività e di nervosismo, la combattività la tempra, la docilità e la presa del morso.

11 – Inoltre un’ulteriore prova di coraggio è la prova con conduzione, attacco improvviso e lanciato al Campionato la cui istituzione, dopo tutte queste molteplici verifiche, non può certamente connotarsi come una prova supplementare ma come un deterrente al superamento di prove false o improprie.

12 – Altrettanto, come deterrente, va considerata anche la riverifica dell’esenzione da displasia delle anche e della lussazione dei gomiti nei soggetti classificati in posizioni di punta al Campionato.

13 – E’ in forse la prova della conduzione del gregge, trovando i pastori che mettono a disposizione (e a rischio) le loro pecore.

 

Altre verifiche

Si complicano le stime dei cani di punta con informazioni raccolte durante il periodo agonistico perché, in occasione del Campionato, essendo questo una prova di Club, vengono prese in considerazione stimando ancora genealogia e discendenza.

Nei raduni di razza, essendo manifestazioni sotto l’egida del riconoscimento dell’ENCI, non dovrebbe essere consentita la consultazione del catalogo per mantenere l’anonimato dei soggetti sottoposti a giudizio. Va detto che nell’ambito delle esposizioni ENCI è vietato piazzare i cani con le mani durante il giudizio, né tantomeno sollecitarli con richiami, con urla, con sbraiti e “salsicciotti” dell’allenamento all’attacco.

Sopportando un iter selettivo così severo, unico nella selezione delle razze canine, tutte le prove di verifica (attacco al Campionato, riverifica delle esenzioni, prova dello sparo, verifica dei denti e dei testicoli, ecc.) si configurano come un palese deterrente alle possibili truffe piuttosto che un progetto per un miglioramento zootecnico.

Questo fardello selettivo produce un cane elitario concesso solo a coloro che possono disporre di mezzi economici, poter disporre di strutture idonee e personale specializzato, a tutto danno del semplice appassionato che purtroppo non si avvede di barriere che lo ghettizzano. Sorprendente però è l’appoggio che gli indifesi offrono a simili imposizioni che li autocondannano.

 

E ora entriamo finalmente nel vivo del proposito di questa esposizione.

La comparazione dei difetti

– le classi giovanili

Torniamo a ripetere che i parametri che andiamo ad elencare hanno una diversa efficacia in funzione dell’età del cane. In classi in cui i soggetti sono ancora in via di sviluppo, si deve fare dei distinguo che spesso non sono giustamente considerati.

In una classe cuccioloni, ossia in un’età compresa tra i 6 e i 12 mesi, la scarsa solidità deve essere meno penalizzata che in una classe adulti, mentre in queste classi deve essere, ad esempio, assolutamente considerata la taglia perché se il cucciolone è già alto 67 cm. è e sarà fuori taglia. Infatti la solidità può essere recuperata, non di certo si può ridurre l’altezza.

Altrettanto va detto che apprezzare eccessivamente l’efficienza dinamica in un soggetto in fase formativa non ha senso, mentre si dovrebbe evitare di sottoporlo a esagerate preparazioni agonistiche sicuramente dannose, soprattutto alla struttura scheletrica, in particolare anche e gomiti .

Stimare negativamente in un’esposizione il rallentamento per un breve tratto di un giovane cane, dimostra che chi opera questa scelta non tiene conto del criterio per la stima delle classi giovanili che dovrebbe essere prevalentemente informativo.

E’ frequente costatare che cuccioloni giudicati vincitori attraverso le valutazioni adatte per la stima di un cane ormai maturo, impegnati poi nelle classi degli adulti, non raggiungono risultati mentre altri, piazzati nelle retrovie, sovente ottengono successi.

In queste classi giovanili è apprezzabile la valutazione degli impianti angolari ma questi, a volte, possono essere momentaneamente alterati da un disarmonico sviluppo osseo. I criteri per la stima di queste classi devono sottostare ad una specifica metodologia per formulare giudizi che vanno considerati nella loro aleatorietà e non apprezzati come determinanti. I migliori ad assolvere questi impegni sono i Giudici che hanno alle spalle una consumata esperienza in allevamento.

 

Le classi dei soggetti adulti

Giudicando una classe adulti, possiamo trovarci di fronte ad una varietà e quantità di soggetti il cui raffronto qualitativo deve svolgersi con la ristrettezza del tempo a disposizione.

Un metodo valido è quello di distinguere i concorrenti in diversi gruppi qualitativi. Avremo pertanto soggetti migliori, nomali e scadenti. Questa prima classificazione sarà poi raffinata nella classificazione all’interno dei vari gruppi.

Va detto che una classe può presentare, anche se molto numerosa, l’assenza di gruppi di elevata qualità tanto che i primi possono anche essere soggetti di scarso valore.

Il Giudice, per giungere in breve ad una classificazione, deve distinguere per qualità questi gruppi per individuare il livello qualitativo. Così facendo diviene più facile stimare e dare un giusto peso ai pregi o ai difetti riscontrati.

Un danno che può essere provocato dalla premura, se non dall’incapacità di produrre una graduatoria, si verifica quando il Giudice spesso si avvale del giudizio in movimento in maniera troppo discriminante. Un metodo ormai in uso ma di cui si abusa trasformando una valutazione zootecnica in una rissa agonistica.

Il metodo spesso induce a trascurare dettagli ravvisati nel giudizio da fermo. Così un soggetto con occhi un pò chiari può superare un altro con buona pigmentazione dell’occhio solo perché si è prodotto in una sparuta corsettina nell’attimo di una fugace osservazione.

 

Le motivazioni essenziali per un’esatta stima

Abbiamo già riconosciuto, all’inizio di questa esposizione, le caratteristiche essenziali della razza le quali devono assisterci per compilare una stima individuale ed una classifica.

Tenendo conto di quanto detto, dovremo apprezzare la tipicità di razza che, a differenza di quanto crede la maggior parte degli appassionati, non è conferita solo da una maschera pigmentata e da una buona impronta del muso e della testa, ma anche, e in maniera determinante, da alcune basilari premesse che stabiliscono l’appartenenza alle caratteristiche di costruzione e di costituzione indispensabili ad un soggetto per essere dichiarato cane da pastore tedesco che insieme determinano gli attributi del sesso di appartenenza (non riferiti ai soli organi genitali).

*Per essere un trottatore resistente, deve avere un tronco più lungo dell’altezza, quindi un soggetto nel quadrato non è un tipico cane da pastore tedesco.

*Un cane che non abbia un’angolazione scapolare di almeno il 45/50° non può essere un trottatore e, pertanto, non è un tipico cane da pastore tedesco.

*Un cane che non abbia una profondità toracica del 45/48% non può essere un tipico cane da pastore tedesco.

*Un cane che non abbia una groppa inclinata intorno ai 23° e un metacarpo flesso a 20° non può essere un trottatore e, pertanto, non è un tipico cane da pastore tedesco.

*Se l’angolo del posteriore non è almeno di 120°, non può essere quello di un trottatore e di conseguenza non è un tipico cane da pastore tedesco.

*Se l’angolo del posteriore molto superiore ai 120°, non può essere quello di un trottatore e di conseguenza non è un tipico cane da pastore tedesco.

*Se un cane nella sua apparenza non rispecchia l’immagine di un cane mesomorfo e mesocefalo, strutture biologiche essenziali della razza, non è un tipico cane da pastore tedesco.

*Se il movimento non è ampio, sciolto e radente non è un tipico cane da pastore tedesco. Altrettanto non va apprezzato un trotto artificioso prodotto da inutili sollecitazioni.

*Se un cane non doti di equilibrio e le dovute doti attitudinali, non è un tipico cane da pastore tedesco.

I Giudici condizionati dall’apprezzamento di una esagerata velocità manifestano di non aver compresa l’essenza della selezione della razza, ossia quella di un cane da pastore dotato di un cadenzato trotto ampio e resistente.

La tenuta in ring dei veri Maestri della selezione della razza (Katzmeier, Röper, Funk, Trox, Hahn, Rummel, Beck) era imposta da perentori “Bitte! Lamsang, lange, löse leine” e chi non ubbidiva…era messo agli ultimi posti.

 

Doti complementari

Tutto quanto concerne la qualità e il colore del pelo, la sua lunghezza, il suo sottopelo, la pigmentazione, i colori, il dinamismo, il comportamento equilibrato e sicuro, rappresentano elementi che concorrono a dare forma ed aspetto alla giusta struttura portante. Un’ottima pigmentazione, con colori nero focati pronunciati e piacevoli, non serve a dare la qualifica di cane da pastore tedesco ad un cane iscritto nel quadrato.

Altrettanto vale per le doti caratteriali che, come dice lo standard, “deve avere un carattere equilibrato, saldo di nervi, sicuro di sé, disinvolto, di indole assolutamente buona ma deve reagire alla provocazione; vigile e docile per essere idoneo come cane da accompagnamento, da guardia, da difesa, da pastore e, ancora, utilizzabile in diversi impieghi civili. Deve possedere coraggio, combattività e tempra”.

Si evince dalla lettura delle raccomandazioni dello standard che la razza del cane da pastore tedesco non deve avere impulsi spinti in maniera unidirezionale ma rivolti a consentire una poliedricità di impieghi peraltro dannosamente e, forse dolosamente, mai verificati nella selezione della razza nella loro totalità, indispensabili per mantenere quel successo di diffusione nell’impiego che appaga l’orgoglio di possedere un cane da pastore tedesco.